Si fa presto a farsi un'altra idea di Sydney e a scoprire un suo carattere particolare ed unico che la distingue dalle città a cui troppo assomiglia.
Da Bondi Junction si prende un bus che costeggia, ondeggiando, quartieri residenziali dall'architettura disordinata nello stile, ma gradevole all'aspetto.
Il colpo d'occhio della baia mette subito di buon umore. La spiaggia, di un color crema acceso che ricorda il gelato al malaga, si tuffa in un oceano bianco verde azzurro increspato, verso riva, da un reticolo scomposto di onde spumeggianti qua e là cavalcate da qualche impavido surfista.
Che poi sarebbe anche il nostro obiettivo di questa mattinata in spiaggia.
Anche se il tempo non sembra aprirsi al sole che ci aspettavamo, ci infiliamo nel primo negozio di noleggio surf che troviamo aperto.
Il commesso, vero prototipo dell'australiano frichettone, capelli ricci biondi, un po' incolti e slang un po' trascinato, ci consiglia di affittare anche una muta. Qui considerano questo clima ancora freddo...
Io ho portato quella corta dall'Italia e spero che basti, Luca ed Enrico si infilano invece in camerino per provarsi quelle del negozio.
Una volta infilate le gambe, escono dal camerino per completare la manovra, ma mi sembra che fatichino un po' troppo ad indossare la parte superiore.
Il commesso, alza lo sguardo e, dopo un breve attimi di smarrimento, scoppia a ridere, per la verità compostamente e fa notare che hanno scambiato il fuori con il dentro!
I due, con scioltezza abilmente dissimulata, rientrano per girare il verso della muta.
Luca è il primo ad uscire come prima con la parte sotto calzata.
Il commesso lo guarda. Poi mi guarda e scoppia di nuovo a ridere. Questa volta meno compostamente, poi, guarda Enrico che sta uscendo anche lui con la muta mezza calzata.
In un attimo avviene tutto.
Enrico si rende conto che stiamo ridendo perché Luca, questa volta, ha invertito il davanti con il dietro. Guarda dove ha la sua cerniera e si accorge che anche lui ha invertito i lati. Con uno scatto fulmineo, pensando di non essere visto, fa il gesto di sfilarsela, ma al commesso, ancora piegato in due dalle risate, la cosa non sfugge. A quel punto non c'è più limite, sia io che lui esplodiamo letteralmente!
Alla padrona che arriva incuriosita da tanto divertimento, singhiozza lacrimando qualcosa sui due guys che hanno sbagliato per due volte ad indossare la muta.
Poi, dopo essersi a fatica ricomposto, come se niente fosse, ci chiede se siamo principianti.
Si..., principianti sarebbe già qualcosa! Qui mancano proprio i fondamentali...
L'arenile è molto profondo. Su, a riva, una costruzione leggermente liberty chiamata Bondi Bay Pavillon, ospita dei negozi, bar ristoranti e servizi.
Sulla spiaggia c'è poca gente. Sarà il fatto che le nuvole impediscono al sole di scaldare, o forse la stagione.
I due ragazzi si scatenano subito in inutili e faticosissimi tentativi di cavalcare le onde, ma il loro intreccio irregolare rende difficile le manovre di arrembaggio della tavola e ancor di più quella di stare in equilibrio su di essa.
Provo anch'io, ma a malapena riesco ad evitare di farmi travolgere dalle onde senza danni... Troppo faticoso!
Delle mille foto fatte, qualcuna dà l'impressione che, almeno a loro, l'impresa sia riuscita. Ma è una pura illusione ottica ottenuta rendendo eterno il durare di un secondo.
A pranzo, un bel piatto di pesce fritto e una Caesar salad al ristorante del Pavillon riequilibra le energie.
Una lunga passeggiata ci aspetta.
Da Watson Bay che abbiamo raggiunto con un autobus, torniamo a piedi verso Rose Bay dove ci aspetta il ferry per Circle Quay, snodo per ogni posto,
Anche in questo tratto, l'autobus attraversa le strette stradine di un quartiere residenziale. Sembra più nobile del precedente. Ai lati file si macchine di buon rango stanno parcheggiate davanti a villette di pregiata architettura. Nonostante i saliscendi, ricorda a tratti Oak Park, il distretto di Chicago con le ville di Wright.
A Watson Bay, un belvedere mozzafiato, punta il suo dito verso l'oceano. Noi ci incamminiamo verso la città, attraversando parchi e sostando in alcune spiagge dove i ragazzi fanno il bagno ed io, invece, faccio amicizia con un cane coccolone si nome Tucker.
Provo a vedere se risponde ai comandi di Asia, ovviamente tradotti e, di fatto riesco a farlo sedere e a farmi dare una zampa.
Quando provo con un "ciapa el gato" però mi guarda perplesso e si abbandona alle mie carezze a pancia in su.
Un pezzo in bus ci risparmia per fortuna lo scollinamento verso Rose Bay. Luca, spesso ci distanzia col su penny, il minuscolo skateboard che padroneggia con australiana confidenza.
Al porto, a fianco dell'attracco del ferry è ormeggiato uno di quei barconi-ristorante apparecchiato a festa.
Una folla di ragazzi chiassosi e vestiti a festa si è data appuntamento qui davanti. Probabilmente una festa di classe a cui le ragazze partecipano in minigonna barcollando su un tacco 15. Enrico e Luca di distraggono parecchio alla loro vista e i commenti poi, sul ferry - un velocissimo catamarano - sono quasi tutti su quelle ragazze vestite in nero.
Sul bus verso casa ed in camera, scaricando le foto, la discussione è, invece, monopolizzata dai commenti sulla bellezza della giornata. Tanto più dopo che il tempo, sistematosi al sereno, ha illuminato con decisione anche i particolari di quanto abbiamo vissuto oggi.
Si cena al ristorante giapponese di fronte a casa. Come dappertutto, i camerieri sono gentili ed ospitali. Quando sentono che vieni dall'Italia, si illuminano e danno un segnale di apprezzamento.
Qui la politica non interessa a nessuno e quindi, per fortuna, nessuno almeno finora ha associato l'Italia a Berlusconi, come avviene nel resto del mondo.
Il centro di Sydney che raggiungiamo col metro, riacquista by night un fascino meno anonimo. Forse la giornata spettacolare influisce nel giudizio, ma stasera la città sembra avere un po' più anima.
Ho negli occhi gli splendidi dintorni e questo aiuta!
Torniamo distrutti in taxi, dopo aver assaggiato un gelato al gusto "veronese chocolate", un nostro "bacio" un po' annacquato.
Qui Verona è indissolubilmente legata all'amore e ai baci di Giulietta e Romeo.