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lunedì 4 novembre 2013

Ho in mente LEI...


Lo scorcio al tramonto sul porto di Hervey Bay è un'altra cosa rispetto a LEI  (Lady Elliot Island, www.ladyelliotisland.com.au). 

Tramonto con uccelli e she-oak a Lady Elliot 
Oltre ad un acronimo sensuale (almeno per un maschio) quest'isola merita anche un posto d'onore tra i ricordi di tutte le mie vacanze.

Difficile, adesso che siamo tornati temporanei complici della quotidianità  di Luca, dimenticare la sua immagine, i suoi colori,  i suoni, gli odori .

Oddio, gli odori forse sono la cosa che dimentichi per prima. 

Un po' per la distesa di coralli morti, un po' per i contributi bioenergetici dei milioni di uccelli, sull'isola si respira un'aria misto pesce che, se non da' certo fastidio, non regge neppur lontanamente il confronto con le armonie delle altre sensazioni.

il suono dei coralli sulla spiaggia, ad esempio. Leggeri e raffinati, quando si toccano sembrano il bacio dei bicchieri durante un brindisi. Un contrasto irriverente nei confronti del rumore sordo, da treno lanciato in corsa, della marea che avanza per travolgerli e rotolarli.


E poi i versi delle sterne, dei ralli, delle fregate, dei gabbiani, i padroni incontrastati di quest'oasi meravigliosa.
Cambiano con le ore del giorno, da allegri e goderecci, allarmati od aggressivi,  si trasformano nella notte in suoni cupi e minacciosi. 

Ogni popolazione ha il suo modo di gracidare. Così come le sue abitudini. Gli Anous Minitus, un uccello delle dimensioni di un colombo, con la testa argentata  ed il il becco appuntito, monopolizzano tutti gli alberi, costruendo minuscoli nidi con le foglie gialle dei ficus. A volte li vedi volare con la foglia nel becco che riflette luminosa i raggi del sole e ti sembra di vedere un pappagallo colorato (specie quando sei senza occhiali...)
Le sterne, invece, nidificano per terra, ai bordi dei vialetti di ghiaia delimitata da grandi coralli 
Enrico dice che sembrano i paría dell'isola.


Un altro tipo di sterna, striata di marrone con il capo colorato, dalle fattezze di una pernice sembra interessarsi solo al cibo dei turisti. Le ho viste solo affacendarsi a rubare velocemente il cibo dai piatti lasciati incustoditi, con agguati degni di un velociraptor, 

Quando, a sera tardi ti addormenti, ti rimangono negli occhi i colori forti delle stelle marine di un blu acceso come fossero dipinte, o delle conchiglie dalla bocca rossastra o dello stesso blu. O quelli dei pesci, azzurri fosforescenti, arancioni, gialli. O quelli verde dolce delle lunghe foglie del coastal she-oak, un albero che cresce imperioso in riva al mare ed accompagna, assieme agli uccelli, lo splendido tuffo carpiato del sole. O della Via Lattea con le sue due soffici compagne di viaggio.
Il contrasto, tra il bianco della spiaggia ed il blu del mare ricorda quello tra il sorriso e l'abbronzatura dei ragazzi e delle ragazze del resort. Servizievoli e discreti, sanno darti una sensazione profonda sensazione di benvenuto ospite benvenuto.

L'armonia di questo posto è contagiosa. 
Se ne hai voglia, puoi familiarizzare, senza paura di inciampare nello stress che qui è bandito. O quasi.
Tra noi tre fila tutto che è una meraviglia. Non che ne avessi mai dubitato, ma è così bello condividere momenti come questi sempre allegramente e con una gran voglia di fare, curiosare, inventare, divertirsi. Sono un padre fortunato, questo lo so. 
La cosa più strana è che, a volte, i due ragazzi sembrano sentirsi in dovere di accudirmi, come si fosse ribaltata la faccenda e fossi già vecchio e bisognoso delle loro attenzioni. In realtà (sarà anche così...) ma è più perché ormai si sentono grandi ed alla pari. Poi, per dirla tutta, a me oiace farmi coccolare.


Oggi abbiamo chiuso alla grande la serie di bagni sull'isola.

Il mare mosso e le onde forti rendevano l'acqua più torbida del solito.
Non abbiamo per questo rinunciato al nostro giro dalla spiaggia del faro a quella dei coralli che si trova qualche centinaio di metri più a ... facciamo sud.

Ad un certo punto dalla nebbia della barriera è sbucata lei, la regina di queste acque. Una manta ray, gigantesca. Le sue ali svolazzavano enormi, cinque metri almeno. Quando ci ha visto ha rallentato, si è un pochino inabbissata, poi ha deciso di salutarci in fretta dandoci il tempo di riprenderci dalla paura. Soprattutto la mia, che, per la prima volta in questo genere di imprese, sono riuscito a fare da avanguardia nell'avvistamento.

Poi, la tartaruga che si è fatta avvicinare e riprendere mentre respirava ed infine, assieme alle solite migliaia di pesci tra cui una caratteristica Cernia gigante, un bello squalo pinna bianca, sbucato anche lui all'improvviso dalle acque sabbiose vicino a riva.

Non credo potessimo chiedere di più, in questa stagione in cui le balene sono migrate a sud.

Tanto bella quest'isola che ci vorrei proprio tornare, nonostante la distanza.

Non pubblico foto o filmatini di questi incontri:  il genio creativo di Luca ha partorito, in poche ore, uno splendido reportage del nostro soggiorno sull'isola che li contiene.

Lo potrete vedere domani, perché ancora non è generato. 

Cercatelo su Youtube con la chiave di ricerca qui sotto, Enrico ed io ne abbiamo visto una preview: ne vale la pena! 

LADY ELLIOT ISLAND, AUSTRALIA - Great Barrier Reef (GoPro)


A domani!

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