La tassista ci sta aspettando con un van enorme davanti alla porta della camera del motel vicino all'aeroporto. È gestito da cinesi e la cosa si nota nella biancheria e nelle stoviglie che hanno ideogrammi dappertutto.
Come in tutti gli alberghi in cui siamo stati, ci sono il bollitore e le bustine di te o caffè. È molto comodo svegliarsi alle 4 e potersi bere la brodaglia alla caffeina per tenersi un pochino sveglio.
Carichiamo i nostri bagagli, inclusa la valigia cinese, anche lei, comprata ieri sera per rimpatriare gl indumenti invernali di Luca.
Incidentally (che qui viene usato spessissimo...) non ho visto ancora quelle postazioni dove avvolgerla nel domopak, per proteggerla un pochino..
Se sopravvive al viaggio di ritorno è un miracolo!
Sydney ci accoglie in netto ritardo sotto una pioggia insistente e lo sbarco dei bagagli ci ruba almeno un'altra mezzora.
Dobbiamo rifare il check in per un'altra compagnia e lasciare le valige al Baggage Storage (costa come una camera d'albergo..., 84 dollari per tre giorni). Non ho voglia di inoltrarmi nel deserto con due valigioni al seguito.
Come al solito, di corsa, ma ce la facciamo a fare tutto. Noi Donisi saremo pure distratti, ma quanto ad organizzare spaccando il minuto e senza esagerare con le contincency, siamo best in Class :)!
Quasi, quasi invece del taxi driver, mi metto ad organizzare viaggi. Magari meglio se accompagnati.
La sveglia all'alba mi ha mezzo fuso, proprio come il cambio di orario che ci aspetta ad Uluru, per gli aborigeni, Ayers Rock per gli invasori.
Tireremo indietro le lancette di un'ora e mezza rispetto a Sydney. Che stranezza!
Btw, stamattina a Brisbane alle 4.30, il sole era già alto, ieri sera alle 18.30 era già buio.
È proprio vero che nel Queensland il fuso orario l'hanno deciso i contadini!
Ne approfitto del volo (3 ore...) e dello stordimento per propinarvi alcune lesson learnt :
1. Assolutamente inutile portarsi cose da vestire dall'Italia. Pur avendo pensato di aver limitato al minimo, avrei potuto tranquillamente partire con un solo cambio di magliette. Devo ancora usarle praticamente tutte, per non parlare dei calzoni lunghi. Quelle poche volte che li ho indossati, ho sempre usato gli stessi.
2. Un sacchettino con un po' di detersivo avrebbe migliorato il lavaggio della biancheria. In alcuni posti la lavatrice era addirittura in camera.
3. Tre telefoni, un iPad, un Mac air, due paia di occhiali, una macchina fotografica, un hard disk esterno , la goPro più i relativi carica batterie è decisamente troppo per un viaggio balzellante come questo. Senza contare i passaporti, il portafogli, il cappellino... Ogni volta che ti alzi devi fare un appello che non finisce più! Alla lunga è estenuante. Vero è che senza il Mac non avrei gestito le foto e avrei forse faticato con i post, ma l'iPad, ad esempio, l'ho usato solo una volta e i tre telefoni, sono un problema da risolvere anche in Italia...
4. La SIM australiana è stata una scelta più che azzeccata. Costa un po', ma sei connesso praticamente ovunque (vedremo come va in mezzo al deserto).
5. I sandali non servono. Quelli che ho portato non li ho mai neppure tirati fuori dalla valigia. Meglio scalzi o con le infradito, per chi le ama. Io ho le mie fedelissime ciabattine con i buchi che, non saranno così belle da vedere, ma anche qui fanno la loro parte.
6. Il teleobiettivo. Su questo punto sono un po' indeciso e mi esprimerò solo alla fine, ma il mio bestione (anzi il nostro, essendo un regalo di nozze è mio, soli a metà...) pesa quasi due chili e finora ha partorito qualche foto ai due surfisti e ai koala. Forse i 24-105 era sufficiente...
7. Per quanto può sembrare un vincolo, prenotare dall'Italia è stata una manovra vincente. Quelle poche volte che non avevamo già l'albergo sono state le uniche fonti di stress o di spese irragionevoli (460 dollari per il villino a Byron Bay. Per fortuna che l'abbiamo sfruttato per la foto sull'evoluzione...).
8. Stampare voucher o biglietti e raccoglierli in una cartellina, per quanto leggera, non è servito finora a niente, se non ad avere un elemento in più da richiamare al momento dell'appello.
9. Fare il check in online con un baggage drop off, conviene solo in Italia. Qui la coda per la consegna dei bagagli è solitamente più lunga di quella per il check in.
10. Quando affittate un'auto, verificate alla consegna che tipo di carburante richiede. Le super plasticate giapponesi che di solito ti rifilano come equivalenti di una Passat, non danno nessun indizio, ne' sullo sportellino ne' sul tappo del serbatoio.
11. Anche se pensate che vostro figlio piccolo sia ormai diventato grande e completamente autosufficiente, controllate bene che non lasci indietro niente quando lo rilasciate al suo stato libero. Potrebbe aver dimenticato qualcosa di importante...
La pioggia di Sydney ha ben presto lasciato il posto ad uno sparuto gregge di nuvolette che brucano disperse su un'enorme distesa di deserto rosso.
Il comandante ci annuncia che ad Urulu, che è all'altezza del Tropico del Capricorno, troveremo 30-35 gradi...
Bastano e avanzano per completare la fusione...
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